I problemi di comportamento nell'infanzia e nell'adolescenza possono essere molteplici; alcuni lievi e comuni, altri meno. In molti casi si formano sulla base di risposte e tentativi di soluzione che gli adulti mettono in atto nei confronti dei propri figli.
'Se i genitori facessero meno i grandi, i giovani si comporterebbero meno da bambini' C. Collange
Tali risposte, infatti, quando non sono efficaci, finiscono con l'alimentare proprio le difficoltà che vogliono risolvere. Questo non significa che le difficoltà si trasformano “sempre” in veri e propri problemi di difficile soluzione piuttosto vuole evidenziare che Il coinvolgimento eccessivo dei genitori nella vita dei figli non sempre è utile ma anzi, alle volte, è solo dannoso.
Ogni genitore prova un grande interesse per i suoi figli e per tutto ciò che accade loro, di positivo e di negativo, sentendosi coinvolto nei loro problemi.
Il più delle volte il modo di interpretare la situazione e la disposizione generale e naturale del genitore ad aiutare i propri figli lo portano ad un coinvolgimento eccessivo e questo può provocare una serie di difficoltà.
I disturbi più frequenti nell’infanzia e nell’adolescenza sono: Comportamento Oppositivo-Provocatorio, Psicoastenia, Fobia Scolare Generalizzata, Disturbo Ossessio-Compulsivo, Disturbi Alimentari, Paranoie o Manie di Persecuzione nell’ adolescente.
L’età infantile e il periodo adolescenziale rappresentano un importante ambito nel quale intervenire non solo in un'ottica di cura ma anche e soprattutto di prevenzione.
Nel caso del bambino o del pre-adolescente l'intervento strategico è usualmente indiretto ovvero: lavorando con i genitori, le figure adulte di riferimento dell’adolescente, e le loro tentate soluzioni produrremo, attraverso dei piccoli cambiamenti un effetto a palla di neve volto a soverchiare il problema del ragazzo qualunque esso sia.
Dott. Enrico Chelini