Attacchi di panico

Gli attacchi di panico sono episodi d’improvvisa ed intensa paura e sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, brividi o vampate di calore, nausea, paura di morire o di impazzire. Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata.

E’ ovvio che, dopo ogni episodio, la paura di un nuovo attacco diventa sempre più forte e dominante. I pazienti riportano che un singolo episodio di panico, sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro.

Come Giovanni Allevi scrive: "...Sono solo a casa. Mi svesto e vado sotto la doccia. Le prime gocce scendono sul corpo e all’improvviso arriva il terrore; vedo solo le piastrelle del bagno distorte: oblique formano dei rombi. È la fine. Qualcosa che è indipendente dalla mia volontà mi sta portando alla morte. Non uscirò vivo da questo bagno, ne sono sicuro, questi sono i miei ultimi minuti di vita".

 

'Quando ci prende il panico, la testa l'abbiamo già perduta' R. Gervaso

La persona si trova rapidamente chiusa in un assai scomodo circolo vizioso che spesso viene accompagnato anche dal problema dell' “agorafobia“, ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto o di una via di fuga utile, nel caso si scateni un attacco di panico in modo inaspettato.? Con la paura degli attacchi di panico diventa quindi pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via anche se in casi lievi le persone riescono sempre a fare alcune di queste azioni anche se con molto scarificio.

La persona che soffre di attacchi di panico si preoccupa delle possibili implicazioni o conseguenze degli attacchi d’ansia e cambia il proprio comportamento in conseguenza degli attacchi, principalmente evitando le situazioni in cui teme che essi possano verificarsi.

Uno dei primi problemi altamente invalidanti che caratterizza questo tipo di problema è l’evitamento. 

 


'Il panico non ci sottrae il dolore di domani, ma ci priva della felicità di oggi' E. Chelini

L'evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene schiavo dei suoi attacchi di panico, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque, con l’inevitabile senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere “grande e grosso” ma dipendente dagli altri.

Attacchi di Panico: Sintomi

L’attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito entro 10 minuti o meno) e dura circa 20 minuti (ma a volte molto meno o di più).? I sintomi degli attacchi di panico tipici sono: Paura di perdere il controllo o di impazzire (ad esempio, la paura di fare qualcosa di imbarazzante in pubblico o la paura di scappare quando colpisce il panico o di perdere la calma); Palpitazioni/tachicardia (battiti irregolari, pesanti, agitazione nel petto, sentirsi il battito in gola); Sensazioni di sbandamento, instabilità (capogiri e vertigini); Brividi?e/o Vampate di calore; Tremori fini o a grandi scosse; Sudorazione; Sensazione di soffocamento; Sensazioni di stordimento e distacco; Dolore o fastidio al petto; Percezione del mondo esterno come strano e irreale; Alterata percezione di sé; Intorpidimento e/o formicolio; Nausea o disturbi addominali; Difficoltà respiratorie.

Durante un attacco di panico, pensieri catastrofici automatici e incontrollati riempiono la mente della persona, che ha quindi difficoltà a pensare chiaramente e teme che tali sintomi siano veramente pericolosi. Alcuni temono che gli attacchi indichino la presenza di una malattia non diagnosticata, pericolosa per la vita (per es., cardiopatia, epilessia). Nonostante i ripetuti esami medici e la rassicurazione, possono rimanere impauriti e convinti di essere fisicamente vulnerabili. Altri temono che i sintomi dell’attacco di panico indichino che stanno “impazzendo” o perdendo il controllo, o che sono emotivamente deboli e instabili.

Qual’è la Psicoterapia più efficace?

La prima davvero importante forma di conoscenza che il lettore interessato deve fare sua, è il fatto che le patologie fobiche in tutte le loro forme, da singole paure a fobie generalizzate, possono essere curate e risolte efficacemente ed in tempi brevi. Nella cura degli attacchi di panico con o senza agorafobia e dei disturbi d’ansia in generale, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, diretta e con il maggior casi di successo rilevati è la Psicoterapia Breve Strategica: una psicoterapia breve, a cadenza solitamente settimanale, in cui il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e, insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali alla cura degli attacchi di panico, nell’intento di spezzare i circoli viziosi del disturbo attraverso dei compiti ben precisi costruiti sul problema.

Le ricerche-intervento svolte presso il Centro di Terapia Strategica sotto la direzione del prof. Nardone dimostrano ripetutamente come, mediante una forma di trattamento costruito ad hoc, l’88% dei casi di patologia fobica generalizzata sia stata risolta in una durata media di 7 sedute (2 o 3 mesi). Addirittura per alcune forme di disturbo fobico, come agorafobia e attacchi di panico, si raggiunge il 95% dei casi risolti sempre nell’arco di pochi mesi.

Attacchi di Panico: i Farmaci sono Efficaci?

Sempre più spesso mi capita di sentire, leggere ed essere consultato a proposito della cura farmacologica per questo tipo di disturbo. Mentre raccomando fortemente la psicoterapia, affidarsi ai farmaci, dal mio punto di vista, è paradossalmente sbagliato ma ahimè questa verità è sempre di difficile accettazione per la massa. Provate ad andare su Internet e visitare Forum o pagine FB relative al problema “Panico”. La costante è sempre la stessa “è proprio con i buoni propositi che si ottengono gli effetti peggiori”.

Troverete la verità più comoda ovvero: “Non vi è cura senza farmaco” o frasi del tipo: “fatti prescrivere questo farmaco dal tuo medico, con me ha funzionato”; “prova questo, vedrai starai meglio”.

Per molte persone colpite da questo disturbo i farmaci sono inevitabili mentre per altri sono addirittura irrinunciabili ed è proprio per questo che molte volte, parlando di inefficacia farmacologica a varie conferenze, vi è sempre un piccolo gruppo di persone che emana un leggero boato di dissenso in sottofondo quasi a proteggere la pillola o le gocce magiche… che poi troppo magiche non sono, se non posso farne a meno… aggiungo io.

 


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