Disordini alimentari

I disturbi alimentari sono comportamenti inadeguati che riguardano l'assunzione del cibo e sono da considerarsi come sempre più frequenti in quella che è la cultura occidentale moderna. Troppo spesso infatti si legge sui giornali casi di astinenza da cibo; storie di ex ballerine o modelle ridotte a regimi alimentari restrittivi all’inverosimile; storie di adolescenti che forgiati dai Media, per non ingrassare, mangiano e vomitano; Atleti che per entrare in categorie di peso ben definite digiunano anche una settimana per poi abbuffarsi come indemoniati; Donne che mangiano di tutto a qualsiasi ora del giorno come schiave del cibo stesso.

'Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene' V. Woolf

L’Anoressia, la Bulimia, il Vomiting ed il Binge Eating sono disturbi alimentari che oltre a corrodere l’individuo dall’interno, conducono il corpo ad evidenti alterazioni fisiche ed estetiche che non possono non essere notate anche dall’esterno, producendo così profondi turbamenti sia per la persona affetta da questo tipo di problema sia per le persone a lei intorno.

L’ Anoressia è sicuramente il più conosciuto tra i disordini alimentari e sembra interessare prevalentemente giovani donne (spesso in età adolescenziale) ed è una patologia alimentare caratterizzata dal rifiuto nei confronti del cibo fino ad un dimagrimento tale da poter risultare mortaleL ’Anoressia è una patologia che si struttura gradatamente, attraverso un processo di astinenza dal cibo, spinto dalla volontà di dimagrire, per raggiungere un modello di bellezza percepito come socialmente gratificante. Dopo qualche tempo però tale modalità diventa autoreferenziale e si autoalimenta, per cui la percezione di queste persone risulta totalmente alterata.

Generalmente l’ astinenza non riguarda solamente il cibo, ma è indirizzata a qualsiasi sensazione piacevole a livello personale e sociale.


'L’uomo è ciò che mangia' L. Feuerbach

I soggetti anoressici infatti sono imprigionati dentro una sorta di armatura protettiva che però, in breve tempo, diventerà la loro prigione.

Tutto inizia come una sorta di percorso ascetico di rinuncia alle sensazioni piacevoli, fino a che l’astinenza diventa la modalità principale di percezione e reazione nei confronti della realtà. In definitiva, l’ossessione per la magrezza, attraverso l’auto-imposizione dell’esercizio ascetico della rinuncia al cibo e alle sensazioni piacevoli, diventa un’ irrefrenabile compulsione all’evitamento alimentare.

Una volta strutturatasi, l’anoressia risulta essere un disturbo molto difficile da trattare, e si mostra molto resistente soprattutto ai trattamenti basati sulla ragionevolezza e sulla razionalità. Trattare strategicamente un disturbo anoressico significa utilizzare le stesse logiche non ordinarie del disturbo per rompere il circolo vizioso instauratosi, che imprigiona la persona e la famiglia garantendo al paziente un risoluzione in tempi brevi del problema.

La Bulimia è un disturbo alimentare caratterizzato da una dipendenza dal cibo come quella dalla droga e dall’alcool. La sensazione soggettiva è quella di “un pozzo buio e profondo da riempire”. Si tratta di un vuoto soggettivo incolmabile, disperato, che si cerca di riempire attraverso l’assunzione di quantità eccessive di cibo. La vita si svolge mangiando, in una sensazione di totale perdita di controllo nei confronti del cibo. Le cause che scatenano questo disturbo possono essere diverse. Ad oggi la Bulimia è caratterizzata da 3 categorie:

Bulimia Boteriana comprende quei soggetti che negli anni sono ingrassati a tal punto da ricordare i personaggi dei quadri del celebre pittore colombiano Fernando Botero.
Si tratta di soggetti di solito "ego sintonici", ovvero che si sono adattati al proprio problema e che giungono in terapia perché costretti dal medico e/o dal dietologo per via di problemi di salute dipendenti dall'eccesso di peso.

Bulimia da effetto "carciofo" comprende quei soggetti per cui l'eccesso di peso e la battaglia col cibo rappresenta una specie di protezione da problemi affettivi e relazionali, poiché, rendendoli meno gradevoli di quello che potrebbero essere, "permette" loro di orientare l'attenzione sul cibo e non su altri problemi.

Bulimia jo jo: comprende quei soggetti che alternano periodi di dieta, dove riescono a perdere i chili di troppo, a periodi in cui perdono il controllo sul cibo e riprendono tutti i chili con gli interessi.

Il Vomiting poggia sulla logica del problema della bulimia e inizia quando si vuole compensare le calorie e la quantità di cibo assunta utilizzando come strumento il vomito auto-indotto.  Se inizialmente i soggetti vomitano come condotta compensatoria alle abbuffate per non ingrassare, dopo un certo periodo di ripetizione di questa modalità scoprono il piacere rituale del mangiare e vomitare fino a strutturare una vera e propria compulsione basata sul piacere. Seppur possa sembrare assurdo, il Vomiting è una vera e propria perversione basata sul piacere compulsivo del mangiare e vomitare ed è considerato una sorta di “specializzazione tecnologica” dei disordini alimentari, una “qualità emergente”.

Il Binge Eating è una patologia alimentare caratterizzata dall’alternanza tra grandi abbuffate e lunghi digiuni. Se in altre patologie alimentari il tentativo di compensazione alle abbuffate è realizzato mediante il vomito autoindotto, l’uso di lassativi e diuretici, la pratica fisica eccessiva… in questo disturbo è il digiuno a compensare.

Di solito la persona arriva a chiedere aiuto solo quando, per qualche motivo, perde il controllo sul disturbo (aumento di peso, situazioni di vita che cambiano…) e non riesce più a gestirlo. A livello di intervento psicologico, lo scopo è quello di rompere il circolo vizioso che si instaura tra abbuffata e digiuno: per questi soggetti, infatti, il digiuno costituisce la tentata soluzione riparatoria alla perdita di controllo dell’abbuffata, mentre in realtà è proprio l’eccesso di controllo del digiuno che induce all’abbuffata successiva.

La ricerca-intervento CTS di Arezzo sui disordini alimentari ha un'efficacia di trattamento nel 83% dei casi in sole 7-10 sedute per questi tipi di problemi.


Video correlati

La terapia breve strategica raccontata da Giorgio Nardone La terapia breve strategica raccontata da Giorgio Nardone

La terapia breve strategica raccontata da Giorgio Nardone

Intervista a Giorgio Nardone
Se c'è un problema c'è anche la sua soluzione Se c'è un problema c'è anche la sua soluzione

Se c'è un problema c'è anche la sua soluzione

di Giorgio Nardone
La sindrome da Vomiting e la Terapia Breve Strategica La sindrome da Vomiting e la Terapia Breve Strategica

La sindrome da Vomiting e la Terapia Breve Strategica

di Roberta Milanese

Vorresti chiedermi qualcosa? Chiamami senza impegno!