La parola “depressione” è molto usata nel linguaggio comune così come in quello della psicologia clinica, tuttavia spesso dà adito a incomprensioni e significati differenti. Dal punto di vista della psichiatria e della psicologia clinica, la depressione appartiene, alla categoria dei disturbi dell’umore.

'A volte si desidera scomparire, ma tutto quello che si vuole veramente è essere trovato' E. Chelini

Gli studi empirici condotti attraverso l’approccio strategico-costruttivista, hanno però evidenziato che la diagnosi di depressione (anche nel caso di quella bipolare) è decisamente abusata, poiché in alcuni casi si tratta di reazioni depressive ad eventi di vita (lutti, abbandoni, traumi, ecc.) mentre nella maggioranza delle situazioni, l’effetto depressivo è una conseguenza di altri disturbi o problemi psicologici.

In sostanza, è stato possibile verificare che gran parte dei problemi diagnosticati come depressioni sono in realtà reazioni depressive conseguenti a disturbi fobico-ossessivi (attacchi di panico, ossessioni, fobie), disturbi di tipo paranoico, e problemi relazionali di vario tipo.

Partendo da questa evidenza empirica, diventa fondamentale lavorare sul problema o sul disturbo che sta alla base della reazione depressiva.

Ad esempio, un soggetto che ha una modalità disfunzionale di relazionarsi con gli altri tende a costruire legami difficili e fallimentari che lo portano a vivere sensazioni di rifiuto e possono portarlo a sviluppare sentimenti e vissuti di tristezza e profonda frustrazione. 


'Anche un po' di depressione è troppo' P. B. Shelley

In questo caso, spesso l’effetto inevitabile è quello depressivo, ma l’unico modo per risolvere il problema è lavorare sulle modalità relazionali.

Non è un caso quindi che le cure farmacologiche antidepressive spesso non riescano a risolvere il problema o, anzi, tendano a cronicizzarlo. Il motivo è molto semplice: i farmaci alzano il tono dell’umore “chimicamente” ma non cambiano le modalità di percepire, reagire e relazionarsi con se stessi, gli altri e il mondo circostante.

Da un punto di vista strategico, è invece possibile parlare di depressione quando siano presenti le tentate soluzioni persistenti di rinuncia e delega agli altri da parte dei soggetti, che assumono così una posizione vittimistica.

La terapia strategica, per questo tipo di problema, ha un efficacia di trattamento del 84%.


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