L’insonnia è un problema molto diffuso ed è altamente invalidante e frustrante. Secondo i dati nella National Sleep Foundation, mentre in Italia circa 1 persona su 2 ne soffre, in America, questo disturbo colpisce occasionalmente il 48%, mentre il 22% ne soffre quasi ogni notte. Le cause sono eterogenee: si va dalla depressione, ai rimuginii compulsivi ai disturbi legati all’ansia o allo stress della vita quotidiana fino ad arrivare al dubbio patologico.

'Il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare' A. Dumas

Tuttavia c’è sempre una costante che caratterizza questo fenomeno, il senso di frustrazione che si prova quando non si riesce a cadere in un un bel sonno ristoratore ed avere un sonno quantitativamente e qualitativamente soddisfacente.

L’ insonnia non è una malattia univoca ma si presenta in tanti modi diversi, ecco perché clinicamente viene classificata tenendo conto di almeno tre parametri: la sua durata, le possibili cause e la tipologia.

Negli ultimi 20 anni, presso il centro di terapia strategica di Arezzo, sono state messe a punto strategie d’intervento non farmacologico per la cura dell’insonnia che si sono rilevate sbalorditive, sia nel miglioramento della qualità del sonno degli insonni sia nel facilitare la sospensione dei sonniferi.

I rimuginii, la tensione muscolare, l'ansia, lo stress e le cattive abitudini di sonno sono le principali cause dell’insonnia.
L’ intervento strategico, per questo tipo di problema, è particolarmente indicato.


'Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte' G. Bufalino

Durante le sedute verranno insegnate al paziente le tecniche fondamentali per stoppare il proprio pensiero ridondante in modo da rilassarsi fino ad acquisire una nuova modalità di prender sonno.

Il 70-80% delle persone che seguono la terapia strategica per la cura dell’insonnia migliorano significativamente la qualità del proprio sonno; un terzo diventa quello che si dice un “buon dormitore”.
Solitamente al termine dell’intervento, sia il tempo che la persona impiega ad addormentarsi, sia quello in cui rimane sveglio nel cuore della notte non supera i 30 minuti.

Al termine della cura dell’insonnia, che prevede anche un programma di sospensione dei sonniferi, in accordo con il medico curante, il 77% dei partecipanti risulta non farne più uso. Per questo, il trattamento strategico è considerato dalla comunità scientifica, il trattamento non farmacologico più indicato per la cura dell’insonnia cosiddetta primaria, cioè non dovuta a malattie fisiche o a problemi psicologici di altra natura come ansia e depressione.


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