Guarire dagli Attacchi di Panico

Guarire dagli Attacchi di Panico: sintomi, psicoterapie e farmaci

16/08/2015 Dott. Enrico Chelini

"la paura è l'incertezza in cerca di sicurezza". J. Krisnamurti

Gli Attacchi di Panico: cosa ne sai?

Gli attacchi di panico sono episodi d’improvvisa e intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente in ognuno di noi.

Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, brividi o vampate di calore, nausea, paura di morire o di impazzire.?Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata.

E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa forte e dominante.?I pazienti riportano che un singolo episodio di panico, sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro.

La persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia“, ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto o di una via di fuga utile, nel caso si scateni un attacco di panico in modo inaspettato.?Con la paura degli attacchi di panico diventa quindi pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via anche se in casi lievi le persone riescono sempre a fare alcune di queste azioni anche se con molto scarificio.

L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene schiavo dei suoi attacchi di panico, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque, con l’inevitabile senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere “grande e grosso” ma dipendente dagli altri, che può condurre ad una depressione secondaria.

La persona si preoccupa delle possibili implicazioni o conseguenze degli attacchi d’ansia e cambia il proprio comportamento in conseguenza degli attacchi, principalmente evitando le situazioni in cui teme che essi possano verificarsi.

Il primo attacco di panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta “a ciel sereno”, per cui il soggetto si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso dove vengono accolti il più delle volte in modo inappropriato somministrando flebo di valium in modo da arginare l’ansia ormai passata.

Gli individui che soffrono di Attacchi di Panico mostrano caratteristiche preoccupazioni o interpretazioni sulle implicazioni o le conseguenze degli attacchi di panico sulle loro vite. La preoccupazione per il prossimo attacco o per le sue implicazioni sono spesso associate con lo sviluppo di condotte di evitamento che possono determinare una vera e propria Agorafobia.

I primi attacchi si verificano, di solito, in situazioni agorafobiche (come guidare da soli o viaggiare su un autobus in città) e comunque spesso in qualche contesto stressante.?Gli eventi stressanti, le situazioni agorafobiche, il caldo e le condizioni climatiche umide, le droghe psicoattive possono infatti far insorgere sensazioni corporee che possono essere interpretate in maniera catastrofica, aumentando in modo esponenziale il rischio di sviluppare un disturbo strutturato da attacchi di panico.

Attacchi di Panico: Sintomi

L’attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito entro 10 minuti o meno) e dura circa 20 minuti (ma a volte molto meno o di più).?I sintomi degli attacchi di panico tipici sono: Palpitazioni/tachicardia (battiti irregolari, pesanti, agitazione nel petto, sentirsi il battito in gola); Paura di perdere il controllo o di impazzire (ad esempio, la paura di fare qualcosa di imbarazzante in pubblico o la paura di scappare quando colpisce il panico o di perdere la calma); Sensazioni di sbandamento, instabilità (capogiri e vertigini); Tremori fini o a grandi scosse; Sudorazione; Sensazione di soffocamento; Dolore o fastidio al petto; Percezione del mondo esterno come strano e irreale; Sensazioni di stordimento e distacco; Alterata percezione di sé; Brividi?e/o Vampate di calore; Intorpidimento e/o formicolio; Nausea o disturbi addominali; Difficoltà respiratorie.

Non tutti i sintomi sono necessari perché si tratti di un attacco di panico. Vi sono molti attacchi caratterizzati solo o in particolare da alcuni di questi sintomi. La frequenza e la gravità dei sintomi degli attacchi di panico varia ampiamente nel corso del tempo e delle circostanze. Ad esempio, alcuni individui presentano attacchi moderatamente frequenti (per es., una volta a settimana), che si manifestano regolarmente per mesi. Altri riferiscono brevi serie di attacchi più frequenti, magari con sintomi dell’attacco di panico meno intensi (per es., quotidianamente per una settimana), intervallate da settimane o mesi senza attacchi o con attacchi meno frequenti (per es., due ogni mese) per molti anni.? Durante un attacco di panico, pensieri catastrofici automatici e incontrollati riempiono la mente della persona, che ha quindi difficoltà a pensare chiaramente e teme che tali sintomi siano veramente pericolosi. Alcuni temono che gli attacchi indichino la presenza di una malattia non diagnosticata, pericolosa per la vita (per es., cardiopatia, epilessia). Nonostante i ripetuti esami medici e la rassicurazione, possono rimanere impauriti e convinti di essere fisicamente vulnerabili. Altri temono che i sintomi dell’attacco di panico indichino che stanno “impazzendo” o perdendo il controllo, o che sono emotivamente deboli e instabili.

Attacchi di Panico: qual’è la Psicoterapia più efficace?

La prima davvero importante forma di conoscenza che il lettore interessato deve fare sua, è il fatto che le patologie fobiche in tutte le loro forme, da singole paure a fobie generalizzate, possono essere curate e risolte efficacemente ed in tempi brevi.  Nella cura degli attacchi di panico con o senza agorafobia e dei disturbi d’ansia in generale, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, diretta e con il maggior casi di successo rilevati è la Psicoterapia Breve Strategica: una psicoterapia breve, a cadenza solitamente settimanale, in cui il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e, insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali alla cura degli attacchi di panico, nell’intento di spezzare i circoli viziosi del disturbo attraverso dei compiti ben precisi costruiti sul problema.

Le ricerche-intervento svolte presso il Centro di Terapia Strategica sotto la direzione del prof. Nardone dimostrano ripetutamente come, mediante una forma di trattamento costruito ad hoc, l’88% dei casi di patologia fobica generalizzata sia stata risolta in una durata media di 7 sedute (2 o 3 mesi). Addirittura per alcune forme di disturbo fobico, come agorafobia e attacchi di panico, si raggiunge il 95% dei casi risolti sempre nell’arco di pochi mesi. Questi dati non vogliono certo essere, ancora una volta, un’esibizione delle capacità d’illustri studiosi e terapeuti, ma un’importante dichiarazione rivolta a chi sulla scia di credenze o peggio, mistificatorie pubblicazioni sul tema, ritiene che sia impossibile guarire definitivamente dagli attacchi di panico o da un disturbo ossessivo-compulsivo, poiché tali false conoscenze conducono chi affetto da un tale tipo di disturbo, oltre tutto, alla disperata rassegnazione connotata dalla perdita della speranza di poter mai guarire e vivere libero dalle catene della paura. Pertanto, rendere noto che la ricerca scientifica di tipo empirico-sperimentale in campo clinico, dimostra inequivocabilmente che è possibile guarire sia da singole paure, sia da disturbi fobici generalizzati, sgombra il campo dalla disperazione dell’impossibilità di cura ed apre a tutte le persone affette da tali patologie la possibilità di superare i limiti entro i quali la paura li blocca.

Attacchi di Panico: i Farmaci sono Efficaci?

Sempre più spesso mi capita di sentire, leggere ed essere consultato a proposito della cura farmacologica per questo tipo di disturbo. Mentre raccomando fortemente la psicoterapia, affidarsi ai farmaci, dal mio punto di vista, è paradossalmente sbagliato ma ahimè questa verità è sempre di difficile accettazione per la massa. Provate ad andare su Internet e visitare Forum o pagine FB  relative al problema “Panico”. La costante è sempre la stessa “è proprio con i buoni propositi che si ottengono gli effetti peggiori”.

Troverete la verità più comoda ovvero: “Non vi è cura senza farmaco” o frasi del tipo: “fatti prescrivere questo farmaco dal tuo medico, con me ha funzionato”; “prova questo, vedrai starai meglio”.

Per molte persone colpite da questo disturbo i farmaci sono inevitabili mentre per altri sono addirittura irrinunciabili ed è proprio per questo che molte volte, parlando di inefficacia farmacologica a varie conferenze, vi è sempre un piccolo gruppo di persone che emana un leggero boato di dissenso in sottofondo quasi a proteggere la pillola o le gocce magiche… che poi troppo magiche non sono, se non posso farne a meno… aggiungo io.

Quali sono i Farmaci utilizzati nella cura degli Attacchi di Panico?

La cura farmacologica degli attacchi di panico, ansia e dell’agorafobia, per quanto spesso sconsigliabile (almeno come unico trattamento), si basa fondamentalmente su due classi di farmaci: benzodiazepine e antidepressivi, spesso prescritti insieme.

Nelle forme lievi la prescrizione di sole benzodiazepine può essere sufficiente come cura temporanea, ma è difficilmente risolutiva. Le molecole adoperate sono per lo più l’alprazolam, l’etizolam, il clonazepam, il lorazepam. Tali farmaci, però, nel caso di attacchi di panico e agorafobia, rischiano di dare forte dipendenza e mantenere il disturbo.

Alcuni antidepressivi come i triciclici – TCA – es. clorimipramina, imipramina, desimipramina, gli inibitori delle mono amino ossidasi (IMAO) e sopratutto gli inibitori selettivi del Reuptake della Serotonina –  SSRI – es. citalopram, escitalopram, paroxetina, fluoxetina, fluvoxamina, sertralina, si sono mostrati efficaci nella cura degli attacchi di panico e oggigiorno sono largamente impiegati in ambito psichiatrico.

Quest’ultima classe di farmaci presenta infatti, rispetto alle precedenti, una maggiore maneggevolezza e minori effetti collaterali.?Nei casi di attacchi di panico e agorafobia che non rispondono alla cura con SSRI, possono essere impiegati i TCA, anche se molti clinici utilizzano tali molecole come terapia di primo impiego.

Gli IMAO, pur essendo farmaci molto efficaci, sono quasi del tutto caduti in disuso come strumento di cura per i gravi effetti collaterali che possono presentare qualora vi fosse l’associazione di alcune molecole o non venissero rispettate le restrizioni alimentari prescritte.

Categorie: Disturbi di ansia

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