Paura dell'Ascensore

Paura, Panico e Fobie in Ascensore

14/08/2015 Dott. Enrico Chelini

L’ascensore, inventato dagli antichi Romani, è stato uno strumento di sviluppo sociale, che ha permesso alle città di espandersi in altezza anziché in larghezza e, di conseguenza, aumentare la popolazione.

La paura dell’ascensore, detta genericamente claustrofobia, porta il soggetto a concentrarsi su alcune sensazioni, come ad esempio il battito cardiaco o il respiro.

Spesso i pazienti con questo tipo di problema arrivano in terapia lamentandosi di non riuscire più a prendere l’ascensore.

“Mi sento soffocare”; “ho paura che non mi lasci uscire”; “da piccolo sono rimasto chiuso dentro per ore”; “come mi avvicino, sento che l’ansia aumenta”; “ormai lo evito a prescindere”; “non vado più a cena da mie amiche carissime perché, stando all’ultimo piano, non ce la faccio a fare le scale quindi racconto una bugia ed evito”. Queste sono le frasi tipiche che caratterizzano i pazienti con questo tipo di problema.

Paradossalmente ancora una volta, è proprio quello che facciamo per cercare di stare meglio che, in realtà, complica il nostro problema alimentandolo.

Se evito continuamente di prendere l’ascensore per paura che mi possa succedere qualcosa, automaticamente creerò in me la credenza che effettivamente l’ascensore sia pericoloso quindi “devo” necessariamente stargli lontano.

Nel corso del tempo la mia credenza diventerà realtà ed io sarò rinchiuso nella trappola mentale del “se lo evito, sono al sicuro”.

In altre parole, parafrasando James e Lange, “non evitiamo per paura, ma è per paura che evitiamo”.

Nardone et all. (2000) presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo suggeriscono un esercizio interessante. Il lettore provi a concentrarsi sul proprio battito cardiaco per cercare di “regolarizzarlo” a piacimento: quello andrà per conto proprio e con tutta probabilità subirà degli evidenti dirottamenti.

Da ciò possiamo appunto dedurre che, concentrarsi sulle proprie sensazioni aiuta ben poco, anzi, può essere la causa del problema, di quell’escalation che può condurre al panico.

Purtroppo, nella cura delle fobie, il cercare di distrarsi consciamente serve a poco ma, per chi soffre di questo tipo di problema, in forma lieve, è comunque di aiuto anche solo lo stare al telefono, leggere, mandare sms, accendere il lettore mp3 e via dicendo.

In realtà sarebbe sicuramente più proficuo ed efficace cercare di distrarsi in modo inconscio ma ciò equivarrebbe a dire che si è già distrutta la credenza del “mostro” ascensore e di conseguenza il problema.

Inizia a pensare che evitando, non stai sicuramente migliorando il problema quindi ritagliati degli spazi dove poter studiare il nemico, capisci quali sono gli ascensori che ti spaventano di più, quali caratteristiche debbono avere per essere “mostruosi” e rivolgiti ad uno specialista.

Affronta il problema! Se scappi dai tuoi fantasmi, i tuoi fantasmi ti daranno la caccia; tocca il fantasma con mano e vedrai che il fantasma scomparirà”.

La Terapia Strategica è DirettaBreveRisolutiva e vanta percentuali del 86/95% di sblocco del problema con una media di sole 7 sedute.

Categorie: Disturbi di ansia Paura di aereo o ascensore

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